CHIOGGIA. «È stata la Soprintendenza a decidere di fare una passerella, quale forma dovesse avere, dove dovesse essere collocata e con quali materiali». La “passerella della discordia”, che sta per essere realizzata in canal Vena, non smette di generare polemiche. Dopo la presa di posizione di don Giuliano Marangon, che l’ha definita «un delitto contro la storia», la Uildm, additata come responsabile dell’ideazione dell’opera, risponde alle accuse. L’associazione spiega che si è sempre limitata a schierarsi in difesa dei diritti dei disabili (ma anche degli anziani, dei bambini, di chi usa il girello e di chi cammina lentamente) ma che non ha mai indicato la soluzione. «La Uildm», recita una nota, «ha sollecitato un intervento per consentire il passaggio del canale per non rischiare la vita in calle San Giacomo. L’unica nostra richiesta riguardava l’accessibilità del ponte della pescheria, ma qualsiasi altra soluzione sarebbe andata bene». La nota precisa, infine, che «la natura della passerella è quella di essere un’opera potenzialmente temporanea». Secondo la Uildm, quando non transiteranno più auto in calle San Giacomo, allora ne verrà meno l’utilità. (a.var.)
da La Nuova Venezia del 10-03-2014